di Paola Serri

Un esperienza di learning coaching per uno studente delle scuole medie

La scuola media è comunemente indicata come uno dei passaggi più difficili: si passa dall’ambiente protetto della scuola elementare, si passa ad uno in cui sono richiesti impegno e autonomia.
Gli ultimi due anni poi hanno posto a questi ragazzi e con loro insegnanti e genitori, di fronte ad una difficoltà aggiuntiva: la didattica a distanza.
E’ in questo ambito che è stato utile un affiancamento di learning coaching, per una giovanissima studentessa.

il cambiamento

La giovane pre-adolescente che ho seguito, mostrava di sperimentare una crescente difficoltà passando dalla prima alla seconda media.

Difficoltà acuita dal confronto con ciò che aveva sempre vissuto: per lei è stato sempre tutto facile, in quanto dotata di un’eccezionale modalità di interazione con gli altri che l’ha portata ad essere sempre al centro dell’attenzione, a fare amicizia in fretta e soprattutto di essere “coccolata” dagli insegnanti.

L’impatto su di lei è forte, provocando anche un senso di rifiuto, liquidando ogni invito all’impegno con una crescente chiusura sintetizzata dal “tanto io non sono brava”.

il supporto

Per iniziare a starle vicino ed affiancarla è stato importante conoscere il contesto (famiglia e feedback degli insegnanti) per poi accompagnarla nel trovare la sua strada.

Il primo passo è stato dedicato a creare in lei maggiore consapevolezza, su quali fossero le sue abitudini di studio e di apprendimento:

  • descrivere cosa fa e cosa ritiene utile di quello che fa
  • identificare cosa potrebbe non fare più o fare di meno perché poco utile
  • immaginare cosa potrebbe fare diversamente

E’ emerso che si annoia in fretta, che ha qualche difficoltà con la memoria “di lavoro” ovvero con la focalizzazione. Che si paragona, con frustrazione, al fratello che invece naturalmente riesce a concentrarsi e a ricordare tutto dopo una sola lettura.

Ha poi definito i suoi obiettivi tenendo conto delle diverse materie sia in termini di competenza che di voto. Per raggiungerli ha iniziato a costruire un suo piano su due assi principali memoria e motivazione.

In merito al primo desiderava poter “memorizzare” alcuni fatti chiave su cui poi costruire. Così ha imparato alcune tecniche sfruttando un suo punto di forza, l’immaginazione, imparando a inventare storie usando immagine bizzarre, in modo che fosse più facile richiamarle al momento dell’interrogazione. Un metodo che ha trovato efficace per storia e per i teoremi di geometria per esempio.

Per la motivazione occorreva far tesoro dei suoi punti di forza e di cosa la fa stare bene. Così le ho proposto di tenere un diario. Proposta che è stata utile e apprezzata.

Dai suoi stessi racconti, si è resa conto che “essere utile ad altri” è per lei un piacere da cui trae motivazione, indipendentemente dall’attività che comporta,

Così ha iniziato a studiare insieme ad un compagno, provando a “spiegare” a lui le materie. Questo l’ha aiutata ad imparare prima per se stessa migliorando notevolmente le sue performance.

Conclusione

Questa ragazza ha potuto fare un percorso in cui ha compreso qualcosa di nuovo su se stessa, e l’ha messo a frutto, a proprio modo, nello studio. Liberandosi di numerose abitudini “ingombranti” usate come auto-sabotaggio, ha iniziato un cammino, ma soprattutto adesso sa che “può farcela”.  

Uno dei fattori di efficacia del Learning Coaching sta proprio nel fatto che non si limita all’insegnamento di strategie, ma accompagna uno studente in un percorso di autoconsapevolezza aiutandolo ad esprimere i suoi punti di forza e ad attivare le proprie motivazioni

Paola Serri
Coach con credenziale ACC ICF, Business & LearningCoach
Consulente di direzione esperta di Pianificazione e Organizzazione.